Come tutelare i risparmi durante la crisi dovuta dal Covid19
Fin da subito molto risparmiatori si sono chiesti come tutelare i risparmi durante la crisi dovuta dal Covid19
L’epidemia, come abbiamo potuto constatare ha avuto un impatto oltre che sui mercati finanziari, sul patrimonio dei grandi imprenditori, il quale ha imposto le azienda a modificare la loro destinazione di produzione per non far fermare la propria attività e garantire lavoro e sostegno alle famiglie ma anche i semplici cittadini hanno dovuto prendere in considerazione azioni per la tutela dei propri risparmi.
La paura dell’incertezza la fa da padrone in una condizione in cui si teme che possa verificarsi una pesante recessione economica, con dei conseguenti effetti sui redditi e sul denaro messo da parte per sostenere le spese fisse durante i mesi di lockdown, in cui molti italiani hanno già visto ridurre o azzerare completamente le proprie entrate.
Come ben sanno gli investitori,i soldi lasciati in giacenza sul conto non solo non producono dei guadagni, ma vanno anche incontro a un una naturale erosione del loro valore, dovuta in gran parte al ruolo dell’inflazione oltre che dalle tasse e dai costi di gestione del conto.
Un modo per proteggere i propri risparmi potrebbe essere quello di investire in Beni di rifugio, Cosa sono?
Si tratta di investimenti che non presentano uno scopo speculativo, ma hanno l’obiettivo di proteggere la somma investita in un periodo di crisi economica e finanziaria o, più generalmente, quando si presenta una forte instabilità dei prezzi: i beni rifugio possiedono infatti un proprio valore intrinseco, difficilmente soggetto a svalutazione, che tende a restare immutato nel corso del tempo. Per tale motivo, i beni rifugio sono soggetti a quello che in gergo finanziario è chiamato flight to quality : questo fenomeno si manifesta quando i mercati finanziari, versando in condizioni avverse, inducono gli investitori a vendere i propri investimenti considerati ad alto rischio e a concentrare poi i flussi di capitali verso i suddetti beni.
Quali sono i beni di rifugio?
I principali beni rifugio sono :
i titoli di stato appartenenti a paesi solidi a livello economico e finanziario, che possono garantire una certa affidabilità creditizia (ad esempio il Bund tedesco e i Treasury statunitensi),
le valute, soprattutto quelle meno esposte all’inflazione e che hanno acquisito un margine di sicurezza dopo la crisi del 2008 (si parla quindi del dollaro, dello yen, del franco svizzero e della corona norvegese).
Anche altri beni possono essere considerati di rifugio:
tra questi, i vini pregiati, i gioielli, gli orologi, le opere d’arte e alcuni modelli di automobili.
Il loro valore, tuttavia, non è ben definito da indici o quotazioni di riferimento, e per questo motivo devono essere sottoposti al controllo e alla valutazione di esperti.
E’ ben risaputo che il bene di rifugio per eccellenza è l’oro: il suo valore è riconosciuto ufficialmente a livello universale, è molto stabile, e solitamente registra performance positive durante i momenti di ribasso del mercato.
Vi sono altri beni che potrebbero trarre vantaggi da questa tremenda situazione, come ad esempio gli immobili: la continua discesa dei tassi sui mutui, potrebbe infatti tenere a galla il mercato immobiliare. Tale effetto però potrà essere visibile con un ritardo di almeno un anno, data la lentezza con cui l’indice di riferimento viene condizionato dalla situazione dei mercati.
In fine si candida infine ad essere un bene rifugio anche il Bitcoin: essendo una valuta decentralizzata, immune quindi ai cambiamenti geopolitici e alle decisioni delle banche centrali.