In che rapporti siamo con il denaro?
In che rapporti siamo con il denaro?
La vita di noi tutti gira attorno al denaro.
Da che ne abbiamo memoria ha sempre fatto parte delle nostre vite.
È qualcosa di così radicato nella nostra cultura, nelle nostre abitudini.
Ma siamo a conoscenza dei mille significati simbolici di cui esso è portatore?
Siamo sicuri di aver un buon rapporto con il denaro?
La doppia sacralità del denaro
Sono diverse le accezioni che vengono date al denaro.
Il denaro può avere una sacralità negativa, ovvero trasforma i rapporti in cose, tant’è che si tende a preferire che la componente finanziaria non entri nel qualitativo delle relazioni affettive.
Il denaro può avere però, anche una sacralità positiva.
Questo succede quando viene dato generosamente per una buona causa, quando facciamo un regalo ad una persona cara, ecco che tutto sembra prendere un’aria positiva.
Il denaro e le relazioni sbagliate con esso
Se il denaro fosse solo uno strumento di scambio, non potremmo spiegare due forme di irrazionalità che caratterizzano gli atteggiamenti degli esseri umani nei confronti di esso:
il rifiuto del denaro e l’ossessione per il denaro.
A volte purtroppo questi atteggiamenti possono sfociare in delle vere e proprie patologie, come ad esempio nel caso dell’ “iperopia”, ovvero l’ossessione per il risparmio.
L’iperopia
Il termine “’iperopia” deriva dal più noto termine “ipermetropia” (difetto ottico per la quale i raggi di luce provenienti da oggetti distanti, anziché arrivare correttamente sulla retina dell’occhio, si focalizzerebbero in una zona dietro di essa, rendendo quindi sfocata la visione.)
Perché questa correlazione?
Perché, proprio come nel caso del disturbo visivo, le persone ossessionate dal risparmio hanno solamente una visione del lungo periodo, non riuscendo invece a vivere serenamente il presente a causa della paura di non avere abbastanza soldi nel futuro.
Chi ne soffre cerca di spendere poco o addirittura nulla, lo stretto necessario per sostenersi e tende ad essere invaso dal “rimorso del consumatore” quando si trova ad affrontare una spesa che non sia essenziale.
Anche se ad una prima battuta può sembrare un atteggiamento prudente, in realtà è semplicemente frutto di un’estremizzazione.
Infatti un risparmiatore sano, vive serenamente il proprio rapporto con il denaro, mettendo da parte solo una piccola percentuale dei propri guadagni e molto spesso decidendo di investire, scegliendo sempre in maniera ponderata le strategie di gestione dei suoi risparmi.
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