6 italiani su 7 preferiscono ancora il contante
Nonostante il progresso e le piattaforme di pagamento on-line sempre più monitorate con sistemi di sicurezza avanzati, 6 italiani su 7 preferiscono ancora il contante.
Non è facile modificare consuetudini, convinzioni, cultura anche se la crescente affermazione dei pagamenti digitali, dalle carte, all’ecommerce, alle app su smartphone, prova a scalfire la tendenza ad utilizzare il contante per evitare la tracciabilità dei pagamenti risulta ancora molto difficile ridurne al minimo l’utilizzo.
L’analisi:
Razionalmente è evidente che una maggior riconoscibilità delle transazioni permetterebbe di ridurre l’evasione fiscale e di conseguenza far pagare meno tasse ai contribuenti; ma tra egoismi e furbizie, questo concetto da sempre ha faticato a essere davvero popolare. Eppure un’indagine della Bce e integrata dalla Banca d’Italia indica la traccia per cui la tendenza si può invertire.
Tutto parte da una domanda, molto semplice:
qual è il motivo della predilezione al pagamento contante rispetto a quello elettronico?
I risparmiatori – spinti a fornire una motivazione –
indicano nel 39% dei casi la preferenza nell’utilizzo del contante poichè:
- sempre accettato,
- risulta veloce e
- permette il controllo delle spese
Una quota maggiore, invece, il 45% fornisce altrettanti validi motivi per cui preferisce pagare con carte o con strumenti digitali :
- non è necessario controllare se si ha sufficiente denaro,
- risuta immediato,
- sicuro e
- semplice

PREFERENZE DEGLI STRUMENTI DI PAGAMENTO
Insomma, se portati a riflettere sulle ragioni di ciò che facciamo possiamo analizzare come le scelte siano dettate in misura minore dall’abitudine.
quindi è facilmente intuibile che se chiamati al ragionamente si svilupperebbero comportamenti coerenti con le esigenze e si riuscirebbe a colmare quel gap di educazione finanziaria che gli italiani hanno con gli altri paesi industrializzati.
Specifichiamo che è inevitabile una quota di pagamenti tramite denaro contante, in ogni paese, ma cerchiamo di andare più in profondità e analizzare non solo la riduzione del contante per combattere le transazioni non tracciate.
Se ci chiedessimo più in generale il perché di ciò che facciamo, potremmo essere predisposti a prendere decisioni in modo più razionale.
Proviamo a pensare alla scarsa diffusione in Italia di polizze contro i rischi, alla ridotta diffusione di strumenti di previdenza complementare, per non parlare della scarsa attenzione verso il lungo termine, nelle scelte finanziarie, con il conseguente eccesso di denaro sui conti correnti. Cambiare è possibile l’importante è non farsi trasportare dalla pigrizie e dalle consuetudini.
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